GIORNATA MONDIALE DELLA FISIOTERAPIA. “INVECCHIAMENTO E FRAGILITÀ”: BINOMIO CRUCIALE SU UN’ASSISTENZA SANITARIA SEMPRE PIÙ DIFFICILE DA GARANTIRE AI CITTADINI
COMUNICATO STAMPA
Cagliari, 8 settembre 2025 - Oggi ricorre la Giornata mondiale della Fisioterapia. “Invecchiamento e Fragilità” sono i temi individuati dalla World Physiotherapy per promuovere una riflessione sul valore della professione e sensibilizzare i cittadini sull’importanza dell’attività fisica per la salute e il benessere quotidiano. Anche quest’anno viene rilanciata la campagna di comunicazione “Il movimento che non si ferma”: una serie di azioni messe in campo sui territori, proposte dall’Ordine dei Fisioterapisti della Sardegna Centrale, così da porre sotto i riflettori del dibattito pubblico l’importanza della professione e la cura dell’attività fisica, per un invecchiamento sano e una prevenzione scrupolosa su cadute e fragilità. Una presenza sanitaria, quindi, da garantire ai cittadini in Italia e, nello specifico, in Sardegna dove le persone anziane e fragili sono in costante aumento.
Il quadro demografico. La fotografia sul Paese parla chiaro: ben il 24,3% della popolazione (oltre 14 milioni di persone) ha più di 65 anni e nel 2050 raggiungerà quota 33,3% (circa 19,7 milioni di italiani). Un indice di vecchiaia che oggi vede la fascia da zero a 14 anni in un rapporto di 100 a 199,8 rispetto a quella over 65. Secondo gli ultimi dati Istat del 2024, l’invecchiamento della popolazione della Sardegna è notevolmente più alto rispetto alla media nazionale, con gli ultra 65enni che raggiungono il 27%, circa 421mila su un totale di un milione e 570mila residenti. La proiezione sul 2050 vedrà la Sardegna tra le realtà più vecchie d’Italia, con quasi il 40% degli abitanti over 65. Numeri che preoccupano ancor di più se rapportati all’estensione regionale, ai tanti piccoli comuni che compongono le aree rurali esterne alle realtà metropolitane del Sud e del Centro-nord dell’Isola e, soprattutto, al numero insufficiente di fisioterapisti sui territori e alle note problematiche su viabilità e trasporti.
Cos’è l’invecchiamento attivo? L’Oms, Organizzazione Mondiale della Sanità, definisce l’invecchiamento attivo come la capacità di mantenere il proprio potenziale fisico, sociale e mentale lungo il corso della propria vita, impegnandosi in attività che seguono i propri bisogni e le proprie aspirazioni.
Cosa può fare il Fisioterapista? Predisporre programmi di attività per le persone anziane al fine di mantenersi il più possibile attive, adattando l’intensità degli esercizi psico-fisici al proprio livello di mobilità articolare; è opportuno iniziare con piccole azioni, aumentare gradualmente e ridurre il tempo che si trascorre seduti. Anche piccoli gesti quotidiani, come una camminata, hanno un impatto profondo sulla salute fisica e mentale, rappresentando un potente fattore protettivo contro le malattie cardiovascolari. Una recente revisione sistematica con metanalisi, pubblicata su The Lancet nel 2025, ci ricorda che bastano 2mila passi al giorno per ridurre del 36% la mortalità, con benefici crescenti raggiunti i 7mila passi e oltre, fino ai 10mila passi al giorno, che si confermano un vero elisir di lunga vita.
Occorre prevenire l’impatto delle cadute, attività centrale fra i temi di invecchiamento e fragilità in quanto incide notevolmente sulla qualità della salute soprattutto tra gli anziani, dove uno su cinque, ogni anno, è interessato da questo genere di incidente che causa danni nel 35,9% dei casi, di cui il 13,6% di tipo grave.
Il presidente. «La Giornata mondiale ci fa capire quanto sia importante il ruolo dei fisioterapisti, soprattutto in una regione come la nostra che si colloca tra le principali “zone blu” del pianeta», sottolinea il presidente di Ofi Sardegna Centrale, Gino Sedda. «Ecco perché è auspicabile una sempre più intensa e proficua collaborazione tra l’Ordine e le istituzioni preposte a vario titolo a tutelare la salute dei cittadini. Per prevenire e mitigare il fenomeno delle cadute e gestire le fragilità, è centrale il ruolo del fisioterapista che deve intervenire anche nel miglioramento dell’autonomia e della qualità della vita delle nostre comunità. Proprio sulla prevenzione delle cadute è fondamentale l’esercizio terapeutico, che assicura un migliore equilibrio e una maggiore forza e flessibilità muscolare e articolare».